sabato 21 maggio 2011

Giornata


Mi manchi, Dio sa quanto mi manchi.
Svegliarsi la mattina, addormentarsi la sera, ed avere un unico pensiero; stomaco che si torce, pieno di farfalle che lo torturano senza tregua.

Sette del mattino: giù dal letto, barcollando; e ti penso.
Acqua sul viso, vestiti sulla pelle. Lo specchio mi rimanda una bocca rassegnata, senza la forza di sollevarsi. Cerco di non guardarlo mentre finisco di truccarmi: devo pensare a me. Andare avanti. È mattina, una giornata nuova e intatta.
Scendo, e già il caffè è più amaro del solito, mi macchia le labbra. Le lecco, mi sembra di sentire il tuo sapore. Mi manca da morire.
Metto la tazzina nel lavandino, ed esco.
Poi rientro, ho dimenticato la borsa. Ho la testa obnubilata.
C'è il sole.

L'una di pomeriggio: fuori dalla classe, corridoio, passi lenti e strascicati, mentre attorno scorre uno scenario di cartelle e magliette a maniche corte, registri e fogli protocollo, polvere di gesso e tappi di penne.
Cuffie nelle orecchie; mi rubi me stessa, ti porti la mia anima con me, lontana. Mi rubi la mente. Mi rubi le forze.
E io perché non posso rubarti?
Io posso aspettare.
Continuo a camminare verso la macchina, e un po' mi gira la testa.
Posso pensare. Posso piangere addirittura, ma non ne vale la pena, su.
Il tempo passa in fretta. E poi tutto sarà finito, e nascerà una nuova me. Una me migliore.

Pranzo a casa, leggero. Poi nausea, la pancia si ribella, e ancora giù di caffè, mio unico appiglio. Amaro.
Ancora te, martellante te, perseguitante e proibito.
Ancora nausea.
Vado a correre, vado a liberare la mente.

Le dieci di sera. Finire il pomeriggio è stata un'impresa. E non è passata neanche una settimana. Mezza, appena. Che incubo. Io? La maturità? In questo stato?
Ma ne vale davvero la pena, allora? Ma chi sono, io, per ridurmi così? Ma lo voglio davvero? Ma perché? Ma perché no?! Ti voglio. Valà, ti voglio, sì...
Cosa dico... Mi fai delirare, vedi?
Mi giro e rigiro sul letto, un cigolio dal materasso, sì, ne vale la pena, sì, io sono forte, io resisto, io passo oltre e tengo la testa dritta e alta, e io
e io
e


Dieta di merda, io senza zucchero non resisto.