domenica 30 dicembre 2012

fiaba moderna





                                       
Popi, mi racconti una storia?

Va bene.

Bella, però!

D'accordo.
C'era una volta una ragazza bellissima. Un giorno il suo fidanzato, che lei amava moltissimo, dovette partire per la guerra. Avrebbero dovuto sposarsi, ma il matrimonio venne annullato.
Passarono i mesi. Il loro paese era sempre più povero a causa della guerra, ma fortunatamente lei apparteneva a una famiglia benestante e non soffrì mai la fame. Fu invece buona e generosa, aiutando i poveri e portando loro da mangiare. Il dolore di quella povera gente attutiva le sue pene d'amore, e le faceva dimenticare momentaneamente il suo amato. Ogni tanto le arrivavano delle lettere, che la facevano tanto piangere di gioia e tristezza.
Un giorno arrivò la notizia che la guerra era finita.
Da quel momento la ragazza bellissima iniziò ad aspettare il suo amato, piena di speranza. Ogni giorno, la mattina presto, infornava dei biscotti a forma di cuore. Per accoglierlo con tutto il suo amore, pensava. Per fargli una sorpresa.
Ogni sera, i biscotti erano ancora tutti lì, in un cestino con un tovagliolo rosso. Allora lei li portava alla casa dei poveri, dove venivano mangiati con gioia dai suoi amici.
Giorno dopo giorno, il paese rinasceva. La sua famiglia era ancora benestante e lei sempre bellissima, anche se con qualche anno in più. Continuava a fare i biscotti e a portarli, la sera, alla casa dei poveri, che ormai era quasi vuota. Le lettere avevano smesso di arrivare, ma giravano delle voci sul fidanzato infedele della ragazza bellissima.
Lei non volle mai ascoltarle, e continuò a fare i biscotti ogni giorno, aspettando sempre il suo amore.

Ma è una storia bruttissima!

Aspetta di sentire il finale. Un giorno, stanca di impastare biscotti, decise che era il momento di chiedere a qualcuno di farli per lei. Assunse delle aiutanti, e, dato che la casa dei poveri del paese era ormai vuota, iniziò a vendere i loro prodotti al mercato.
Qualche anno dopo, quando la fama dei suoi dolci si era sparsa in tutta la zona, comprò un capannone, ci mise dentro le aiutanti. Iniziò a produrre i biscotti in larga scala, chiamò l'azienda “Waiting for... Breakfast” e divenne milionaria.
Ora ha una casa con piscina, le scarpe col tacco e cento camerieri al suo servizio. Continua a fare un sacco di beneficenza e dà grande importanza al benessere delle donne che lavorano nelle sue fabbriche.

E il suo primo amore?

Lui tornò, quando si sparse la voce che era diventata ricca davvero.

E lei?

Lei gli lanciò una delle sue scarpe col tacco appena comprate. E lo infilzò nel cuore! Poi sposò un miliardario che aveva quarant'anni più di lei e che la aiutò ad espandere il suo commercio di biscotti in tutto il mondo, facendo diventare la “Waiting for... Breakfast” una multinazionale ricchissima. Lui poi morì e le lasciò in eredità tutto il suo capitale.


Popi, a me sembra ancora una storia bruttissima.

Dipende dai punti di vista, Pomi... Dipende dai punti di vista...


venerdì 21 dicembre 2012

Insipido



Pomi? [in cucina]

Mhmh? [brandisce una tazza di the tiepido]

Ma... Cos'ha di buono?

Non saprei, è abbastanza insulso ma mi piace berlo quando sono triste. [scuote appena la tazza in direzione di Popi]

No, cosa ti piace in lui che ti ci fa restare assieme?

Ah.

...

...

Allora?

... Una volta ho letto in un libro che se si sanno dire i motivi per cui si ama qualcuno, non è vero amore.

Bella risposta!

Sì, ma quel libro non mi è piaciuto.

...

...

E quindi?

Quindi penso di dover ascoltare il cuore e quelle cose là.

E cosa ti dice il cuore?

Non ne ho idea, Popi... Non ne ho proprio idea.

...

...

... Te lo dico io cosa ti dice, Pomi. Dice: "quel the fa schifo". Andiamo a fare due passi, adesso.





mercoledì 19 dicembre 2012

rimoleskin


E siccome son vanitosa, metto un'altra pagina di moleskine. Ecco. (e quella sarei io!)

giovedì 13 dicembre 2012

da moleskine



Ci sono sere in cui decido di non fare "quello che devo fare", e di dedicarmi piuttosto a "quello che ho voglia di fare".
Nel caso in cui "quello che devo fare"coincide con l'andare in palestra, mi vengono i sensi di colpa.
E siccome son narcisa, metto anche il prodotto dei sensi di colpa sul blog!





lunedì 3 dicembre 2012

Montagne stoiche




Popi?

...

Lo so che mi stai ascoltando

...

Popi?

...

Popi?

Pomi, sono in bagno. 

Lo so!

...

Popi, mi piacciono tanto gli anelli.

Bene.

Ne metterei uno su ogni dito!

Sembreresti un punk sfigato.

...

...

E mi piace tanto anche andare in montagna.

Andare in montagna? A te?

Sì, proprio a me!

A te.

Già

Phff

Perché "phff"?

Perché ti piace andare in montagna?

Non si risponde a una domanda con una domanda

E io invece lo faccio.

Perché... Mi piace perché ti avvicini al cielo.

Sul serio? Ohmmmaddaaaaai.

Perché sei sarcastico? Sei sarcastico, vero?

Noo.

Beh... Allora mi piace perché arrivi al cielo... E... E ci arrivi tu!

...

E fai fatica, e senti il tuo spirito che si corrobora... E l'aria fresca... E... E poi arrivi a un risultato e sei lì, e sei tu, e ti senti vivere!

...

Ti senti una cosa sola con la terra, ed è così emozionante! Senti la vita che ti tiene tra le sue braccia.

...

Popi, è un momento sbagliato?

Come sempre

Torno più tardi?

Via il dente via il dolore. 

E allora perché non dici niente?

...

...

Cosa vuoi che ti dica... Non capisco le tue ostentazioni.

Ostentazioni?

Il pathos tragico che ci metti.

...

Mi sembra una cosa stupida. Insomma... È andare in montagna. Fine. Sei così... Semplice. Ti basta una camminata verso l'alto per farti sentire dio in terra. Ma dai... 

...

E il tono! Il tono che usi per dirlo. Sei un melodrammatico naif, sai? 

...

...

Sai Popi? Mi dispiace che ti sembri una cosa stupida, e mi dispiace di sembrarti stupido. Ma a me non sembra così. A me sembra stupido che tu pensi di giudicare le mie passioni per fare il "raffinato-intellettuale-che-si-distacca-annoiato-dalla-vita"! 

... Ma cosa stai dicendo!

Quello che penso! E scusami se non la penso come te, sai Popi? Scusami tanto. Anzi, ringraziami, perché mi scuso per qualcosa di cui non dovrei scusarmi! Scusa se ho scoperto che sono me stesso!

Pomi, cosa succede?

Scusa se ho deciso che mi sono stancato di fare come te e di snobbare tutto quello che mi sembra appassionante! Scusa se ho deciso che voglio ascoltare quello che mi dico io, quello che decido io! Scusa se ho deciso di vivere e scusa se voglio essere me stesso, e non una tua fotocopia! 

Pomi, hai di nuovo ascoltato Aretha Franklin?

E dimmi, erudito intellettuale: a cos'è che va bene appassionarsi, allora? A cosa! Dimmi, Popi: a cosa ti appassioni, tu? Cos'è che ti fa pensare "che bella la vita"?

Niente.

Niente? Niente Popi? Niente ti fa pensare "che bella che è la vita"?

Pff...

...

...

Popi, mi intristisci tanto

Senti un po', Pomi, ma abbiamo deciso che questa è la sera in cui si invertono i ruoli e i precetti morali li spari tu?

Mi intristisci perché tu ti senti così profondo, così distaccato e colto, e raffinato!, un luminare!, a mostrarti annoiato da tutto. Uno stoico atarattico! 

Atarattico?

Ma Popi... Perché non ti rendi conto di ciò di cui ti privi? Perché non ti rendi conto che così metti la tua stessa vita tra parentesi? E, Popi, cos'hai dopo che l'hai messa tra parentesi, eh? Niente, te lo dico io: niente! Solo il guscio vuoto del tuo atteggiamento stoico. Tu non esisti più!

...

Ma se a te va bene così... Se tu godi della vita nel disprezzarla, ben venga. Divertiti, eh! Crogiolati nel tuo malessere. Io, però, intanto vado a farmi un giro.

...

...

...

Hai capito? Esco! Vado a fare un giro! Vado a godermi i miei piaceri stolti, passeggeri e terreni!

...

Vabbè, io vado.

Pomi

Eh?

...

...

... Portami con te.