giovedì 3 aprile 2014

Una favola


Popi?

Dimmi Pomi.

Mi racconti una storia?

Va bene.

Bella, però.

Ve bene.
C'era una volta una ragazza bellissima. Viveva in una casetta di campagna, da sola, dove coltivava un piccolo orto e allevava oche bianche. Quando andava al mercato nel paese vicino a vendere la verdura e le uova che raccoglieva, tutti si fermavano al suo banchetto a comprare qualcosa pur di poterla guardare da vicino: aveva un viso incantevole, illuminato da una bocca sempre sorridente e da due grandi occhi grigi.
Un giorno, mentre tornava a casa dopo aver venduto tutto ciò che aveva portato con sé al mattino, vide in un banchetto un oggetto che l'attirò molto: sembrava un piatto, ma non era un piatto, e sembrava anche un vetro, ma non era neanche un vetro. Chiese al venditore cosa fosse, e lui le disse: “è uno specchio, signorina. Guardandoci dentro vedrà ciò che lei desidera essere”.
La ragazza bellissima decise di comprarlo, e tutta soddisfatta se lo portò a casa.
Alla sera, dopo aver nutrito le oche e innaffiato le zucche, si mise comoda in poltrona e prese lo specchio. Lo avvicinò al viso, pronta a vedere “ciò che desiderava essere”... E trovò il riflesso di una faccia minuta, arrampicata su un collo sottile ed elegante. Vide le ossa delle clavicole leggermente in evidenza, e due spalle magre avvolte dallo scialle che aveva indosso.
Appoggiò lo specchio e si tastò piano le guance. Se quello che aveva appena visto era ciò che lei desiderava essere... Dunque non poteva essere già così. Ma com'era, allora? Sotto le sue dita il viso parve immediatamente grassoccio e flaccido. Fece inavvertitamente cadere a terra lo specchio, che si ruppe in mille pezzi, ma non ci fece caso. Le spalle sembravano massicce, le ossa sepolte sotto strati di carne. Continuò a tastarsi le braccia, i fianchi, la pancia: tutto le pareva deforme e sovrabbondante.
Siccome era una ragazza che non si arrendeva facilmente, decise che sarebbe diventata come voleva essere. Ma come poteva fare?
Il giorno seguente, al mercato, comprò un libro intitolato “Rimodellarsi”. Il primo capitolo parlava di attività fisica, come la corsa. La ragazza bellissima, appena tornata a casa infilò un paio di scarpe da ginnastica e uscì a correre.
Giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, iniziò a conoscere le persone che abitavano nelle case lungo il suo percorso. Siccome era sempre sorridente, anche quando era stanca e sudata come un asino, le vecchiette iniziarono a fermarla e a invitarla a prendere una tazza di tè e una fetta di torta “per riprendersi dalla fatica”. La ragazza era troppo buona per rifiutare le offerte, e accettava sempre. Fetta di torta dopo fetta di torta, i suoi allenamenti persero la loro funzione dimagrante, ma poiché la ragazza bellissima aveva rotto lo specchio e non aveva letto il capitolo sull'alimentazione dietetica del libro “Rimodellarsi”, non si fermò.

E poi?

E poi un giorno la trovarono a letto morta stecchita. Diabete. Fecero un funerale modesto e molto triste. L'orto venne preso in gestione dal comune e trasformato in un parco giochi, e le oche vennero impiegate in una fabbrica di piumini: nessuno le vide più.

Popi, credo di non capire la morale della tua storia...

Mai cercare di dimagrire, Pomi. Mai.